All’aeroporto di Istanbul ci sono i giornali in lingua italiana, i bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti ed è vietato fumare.
All’aeroporto di Istanbul le toilette sono pulite (ad onor del vero, anche ad Addis, qualche volta), il duty free è grande come una piazza d’armi e c’è pure un negozio che vende i gioielli di Damiani (questo è puro campanilismo da parte mia, le gioiellerie sono diverse ma io noto solo quella piemontese 😉 ).
All’Aeroporto di Istanbul puoi mangiarti una macedonia da Starbucks con le mele con la buccia senza rischiare una gastroenterite oppure toglierti lo sfizio di un gelato (il cono piccolo) per la modica cifra di 4 – quattro – euro.
All’aeroporto di Istanbul, in ogni caso, arrivando da Addis Abeba ti sembra di essere atterrata in un altro mondo, ti emozioni davanti ad una libreria con in vendita testi in almeno sei lingue diverse e ti domandi come hai fatto a vivere tutti questi mesi senza poter acquistare cosmetici, cd di musica, cioccolatini e praline, giocattoli e senza avere la scelta di sei marche differenti di cracker salati in superficie tra cui scegliere. Poi guardi fuori dalle vetrate e vedi che piove, poi prendi la navetta per arrivare all’aereo e ti accorgi che la temperatura è vicina allo zero… e allora ti consoli e pensi: “quando tra una settimana torno ad Addis me ne vado in piscina!”