Finalmente quest’anno abbiamo un albero di Natale.
L’anno scorso avevo provato ad acquistarne uno finto, che di veri non c’era traccia, ma al sentire il prezzo ho lasciato perdere: 3.000 birr per un alberello di un metro mi è sembrato uno schiaffo alla miseria ed io sono per la non-violenza.
Qualche settimana fa sono stata in uno dei miei luoghi preferiti qui ad Addis, il Selam Village. Lì, fuori dalle loro lussureggianti serre svettava un albero di tre metri che somigliava molto ad un abete natalizio. “I want this!” ho detto al giardiniere-venditore che mi seguiva come un’ombra “but smaller!”.
E così ho caricato sulla macchina un’araucaria di un metro, verde e rigogliosa, e l’ho messa nel salone a far bella mostra di sé. I bambini ci hanno fatto nevicare sopra con il cotone e l’abbiamo addobbato poco per volta, un po’ comprando decorazioni in legno locali, un po’ dandoci al bricolage creando cuoricini e stelline di carta 3D.
Il risultato? Giudicatelo voi… il figlio di una mia amica quando l’ha visto mi ha detto “È strano!” ma si vedeva che pensava che un albero di Natale del genere proprio non si è mai visto!
P.S.: Lo stesso giorno che ho trovato l’abete natalizio ho provato a comprare anche del fertilizer per le mie piantine, che a detta del nonno dal pollice verde sono un po’ tisiche, ma alla mia richiesta il venditore di piante mi ha spiegato come si farebbe con un bambino delle elementari “We just have compost. The plants just need compost!”. Al che mi sono arresa…