Nonostante sia qui ad Addis da un po’, la cosa che mi sconvolge sempre è lo stile di guida dei locali, e naturalmente anche quello dei ferengi, che gioco forza si devono adattare per non rimanere tutto il giorno fermi al primo incrocio che incontrano sulla loro strada.
La guida qui assomiglia a una di quelle puntate di quel vecchio cartone animato, “la corsa più pazza del mondo”, dove auto di ogni sorta si sfidavano usando ogni genere di scorrettezza: fumate nere, chiazze di olio, sorpassi vietati, speronamenti (tutti visti, tranne l’ultimo per fortuna!)
Quando si è al volante, sembra di essere in un videogame ad un livello già per giocatori esperti: la strada è libera, ma improvvisamente un blue donkey si muova da bordo strada senza mettere la freccia. Lo schivi, ma a sinistra c’è un’auto in panne che per segnalare il suo guasto ha messo qualche grossa pietra sulla carreggiata al posto del triangolo. Ti sposti a destra, ma attenzione! C’è un camion che ti sta superando, a destra naturalmente! La strada davanti a te è libera, finalmente, ma dal nulla sbuca un pedone che attraversa la strada: lentamente, zoppicando appoggiandosi ad un bastone oppure trascinando un grosso fardello che ne rallenta il passo.
Riprendi la marcia, ma poco più in là un asinello, oppure una capretta, o qualche mucca che fino ad allora ha tranquillamente brucato l’erba dello spartitraffico decide di andare dall’altra parte della via.
All’ultimo livello del videogioco ci sono anche i lavori stradali, non segnalati né messi in sicurezza in qualche modo: attenti al buco!