Ferengi in Bruxelles

dall'Etiopia a Bruxelles senza passare dal via


21 commenti

La carta, un materiale fantastico per…

Dopo alcuni mesi di assenza dalla staffetta Di blog in blog sono tornata, da un altro paese, con un nuovo blog, ma con la stessa voglia di condividere lo stesso argomento con tanti altri blogger.

Sono ancora in piena nevrosi da relocation e per questo motivo nel mio subconscio l’argomento di questo mese mi fa pensare a traslochi, scatoloni e quant’altro collegato al fatto di aver impacchettato la propria vita e averla trasferita in un altro continente. Alle emozioni legate alla partenza e all’arrivo del container che contiene tutti gli averi della famiglia, e a tutto quello che ci sta nel mezzo.

container

Per me la carta (e i cartoni) sono un materiale fantastico per:

Imballare:

Il giorno del trasloco ad Addis si sono presentati a casa sei ragazzoni etiopi che hanno cominciato a impacchettare tutto quello che trovavano, mentre io li rincorrevo cercando di evitare che infilassero nei cartoni anche i bambini o la gatta. Niente plastica con le bolle o materiali morbidi da imballaggio: carta. E quando il caposquadra ha iniziato a fasciare con diversi fogli i piatti e i bicchieri del mio servizio buono ha fatto un gesto che non dimenticherò mai: si è fatto il segno della croce. E san Martino da Tours, il santo dei traslochi, deve averlo visto perché è arrivato tutto intatto.

cartoni

Domandare

Arrivare in Belgio ha significato per me riempire un numero impressionante di moduli: dalla richiesta dei documenti a quella della tessera del supermercato, tutto qui richiede un modulo. In Etiopia il filtro con la burocrazia era rappresentato dai locali, che vedendo che non eri in grado di parlare la loro lingua e di comprendere la loro intricata burocrazia (un’eredità del dominio italiano, ne sono certa) si offrivano di aiutarti, a pagamento naturalmente. Quando ad Addis sono andata con la mia mamita a pagare il bollo dell’auto, un gentile si è proposto per compilarci il modulo per prendere il numero per poter parlare con l’addetto alla pratica per 50 birr (prezzo ferengi). Dopo una manifestazione di indignazione e una trattativa serrata della mia mamita, sono riuscita a spuntare un onorario di 20 birr (0.80 euro).

Giocare

Con i cartoni e la carta del trasloco, insieme ad un astuccio ben fornito di pennarelli, i miei figli sono riusciti a fare cose mirabolanti: robot, macchine da corsa, capanne, case delle bambole, garage, sgabelli. Ora il difficile sarà smaltire tutta questa creatività!

staffetta di blog in blog - logo

Questo mese hanno partecipato alla staffetta Di blog in blog:

Mamma Avvocato- www.mammavvocato.blogspot.it
simona elle – http://www.simonaelle.com/search/label/Staffetta%20tra%20blog
Cinzia Diodati – www.beforeandafterhs.blogspot.it
Francesca Lancisi, Original Watercolour Paintings – http://www.francescalancisi.blogspot.com
Monica Viaggi e Baci – http://viaggiebaci.wordpress.com
Alessia scrap & craft – www.4blog.info/school
Monica e lo Scrapbooking –http://monicc.wordpress.com/category/di-blog-in-blog/
Mammerri www.mammerri.com
Federica Venturelli -Ventuone- http://micioabordo.blogspot.com
Federica MammaMoglieDonna http://mammamogliedonna.blogspot.it/
fiori e vecchie pezze – http://fiorievecchiepezze.wordpress.com
Idea Mamma – www.ideamamma.it
Il Pampano – http://ilpampano-designbimbi.blogspot.it/search/label/di%20blog%20in%20blog
Diariomagicaavventura:http://lamiadolcebambina.blogspot.it/search/label/staffetta%20di%20blog%20in%20blog
Home sweet home www.homesweethome00.blogspot.com
Il sapore del sole www.ilsaporedelsole.it
MadreCreativa http://madrecreativa.blogspot.it/
Cristina http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.it/search/label/Staffetta%20di%20blog%20in%20blog
Pattibum http://pattibum.wordpress.com
The Family Company – http://familyco.wordpress.com/
Gaia racconta – http://gaia-racconta.blogspot.it/
Samanta Giambarresi – http://samantagiambarresi.wordpress.com/
Design Therapy – http://www.designtherapy.it/
La Diva delle Curve http://www.divadellecurve.com
Io mi piaccio http://iomipiaccio.blogspot.it
Elegraf http://elegraf77.blogspot.it/search/label/Di%20Blog%20in%20Blog
Giorgia di Priorità e Passioni : http://prioritaepassioni.blogspot.it/
Il mondo di Cì: http://ilmondodici.blogspot.it/
Monica: www.duemoritravelblog.com
GeGe Mastucola: http://gegemastucola.wordpress.com/category/staffetta-di-blog-in-blog/
Palmy di Learning is experience http://laproffa.blogspot.it/search/label/di%20blog%20in%20blog
Daria di GocceD’aria: http://www.goccedaria.it/tag/goccedaria/staffetta%20blog.html
Vivere a piedi nudi http://vivereapiedinudi.blogspot.it/search/label/di%20blog%20in%20blog
Passe-partout http://partoutml.blogspot.it/search?q=staffetta+di+blog+in+blog&max-results=20&by-date=true
Giusi Tandoi: http://www.emotionsmamy.blogspot.com
Gina Barilla: http://ginabarilla.blogspot.it
Ferengi in Bruxelles https://ferengibruxelles.wordpress.com/
Uberti Debora http://crescereduegemelli-debora.blogspot.it
Michela Palatucci http://www.home-trotter.blogspot.it
Mammamanager http://mammamanager.altervista.org
Olga Picara http://hobbyimpara.blogspot.it
Mammefaidate http://www.mammefaidate.blogspot.it/search/label/Di%20blog%20in%20blog
Bodò. Mamme con il jolly http://www.bbodo.it/tag/di-blog-in-blog/
Accidentaccio http://accidentaccio.blogspot.com
Illustrando un Sogno: http://silviomacca.blogspot.it/search/label/Di%20Blog%20in%20Blog%20-%20Staffetta
Conlemaninel Sacher: www.conlemaninelsacher.blogspot.it


2 commenti

La galette des Rois

Come ben sanno gli amici expat, per adattare la propria vita alla cultura e alle abitudini di un nuovo paese non c’è nulla di meglio che cominciare a celebrare le festività con gli usi locali. Insomma, ovunque ti trovi nel mondo, ogni occasione è buona per festeggiare!

As our expat friends well know, the best way to adapt our life to the culture and to the habits of a new country is to celebrate the holiday season in the local ways. So, wherever you are in the world, every occasion is good to celebrate!

Dopo aver ricevuto i doni da Saint Nicholas e dal suo aiutante Zwarte Piet (che pare avere origini etiopi, guarda il mondo com’è piccolo…), per pari opportunità non si poteva non festeggiare la Befana e i Re Magi.

After receiving candies from Saint Nicholas and his companion Zwarte Piet (it seems he has Ethiopian origins, it is a small world…), to respect gender equality we had to celebrate also the Befana and the Three Wise Men.

A Bruxelles la cara vecchina non arriva, fatta eccezione per l’Istituto Italiano di Cultura che la ospiterà il 12 gennaio,e il 6 gennaio si ricordano solo i Re Magi mangiando la galette des Rois,un dolce a loro dedicato.
Noi quest’anno, grazie agli amici che ormai vivono qui da anni e ci hanno iniziato a questa tradizione, ne abbiamo provato ben tre versioni e abbiamo trovato difficile stabilire quale fosse la più buona!

This nice old lady doesn’t arrive in Brussels, except at the Italian Cultural Institute where she will come on January, 12, and on January 6 the “galettes des Rois”, a typical cake, just remember the Three Wise Man.
Thanks to our friends that have been living in Brussels for years and let us know this tradition, we tasted three different version of this cake and we find it hard to decide which one was the best!

galette des rois

Per i volenterosi che volessero provare a replicare questa delizia a casa ecco la ricetta su un blog in italiano gestito da una belga doc.
E per i più temerari, un sito in francese dove ci sono varianti di questo dolce per tutti i gusti.
Naturalmente a casa nostra la Befana è passata comunque e a fianco alle calze diligentemente appese già da una settimana ha trovato una fetta di galette ed un bicchiere di latte ad attenderla.

For the willing ones that want to bake this delicious pie, here you are the recipe I found in a blog (in Italian) managed by a real Belgian.
For the daredevil, here a French website where you can find variations on the theme for every sweet tooth.
Of course the Befana visited our home and she found next to the socks, already hung by the kids one week ago, a piece of galette and a a glass of milk that were waiting for her.


5 commenti

Buon Natale

Buon Natale a tutti quelli a cui vogliamo bene e che sono lontani, ma che per farci gli auguri e per esserci vicini ci mandano mail, cartoline,  foto e baccelli di vaniglia del Madagascar.

Merry Xmas to all we love and are far away, but send us e-mail, cards, pictures and vanilla pods from Madagascar to be close to us.

palline argento

Buon Natale agli amici nuovi e di sempre con cui abbiamo festeggiato e condiviso ottimo cibo, buon vino, regali che vengono dal cuore e l’entusiasmo incontenibile dei bimbi dopo il pranzo natalizio.

Merry Xmas to old and new friends with whom we celebrated and we shared excellent food, great wine, presents from the heart and the unstoppable enthousiasm of the children after the Xmas lunch.

Buon Natale con il sole, con una giornata che sembra primavera e con un’amica dall’Etiopia che mi rimprovera di essermi già “bruxellizzata” e di considerare bel tempo quando, anche se il cielo è grigio topo, non piove e la colonnina di mercurio supera gli otto gradi.

Merry Xmas with the sun, with a spring-like weather and with a friend from Ethiopia that reproach me to be already “bruxelloise” and to consider good weather when, despite a grey sky, it doesn’t rain and the temperature is over eight degrees. 

natale finestra

Buon Natale anche a Babbo Natale, che visto che sono stata proprio buona quest’anno mi ha riempito la casa di pacchi… finalmente è arrivato il container da Addis 🙂

Merry Xmas also to Santa Claus: I have been so good that he has brought me really a lot of boxes… our stuff from Addis finally arrived 🙂


2 commenti

Les Plaisirs d’hiver

Per chi passa da Bruxelles in questi giorni e vuole vivere appieno l’atmosfera natalizia, non può mancare un giro in centro dove fino al 6 gennaio ci saranno les Plaisirs d’Hiver. C’è di che perdersi e di che sognare, e non solo per una come me che dopo due anni in Africa è in crisi d’astinenza da annessi e connessi al Natale.
C’è il mercatino dove si trovano cappellini di lana, giochi in legno, candele e tanti oggetti carini da regalare ma anche macaron, vin chaud, ostriche e champagne…

ph ruota chalet
l’albero di Natale strano sulla Grand-Place, che ha portato
polemiche di natura politica ed estetica (per chi avesse dubbi, a mio parere giustificati, nell’identificarlo nella foto, il sapin de Noel è quello bianco sullo sfondo),

ph sapin
la ruota panoramica per guardare tutti dall’alto in basso,

ph ruota piccione
il pattinoire a Sainte Catherine (grazie al nonno per la foto!)

ph pattinoire
e le giostre antiche, due, un vero capolavoro di fantasia e bricolage: l’aereo che vola sospeso nel cielo, lo scheletro di dinosauro da cavalcare, l’iguana che ospita i bambini nella pancia, la cavalletta, il deltaplano, strane macchine a vapore…

ph giostra
Mentre guardavo i miei figli che si divertivano come matti sulla giostra, ho avuto un’illuminazione, ho scoperto il mestiere che voglio fare da grande: la gonfleuse de nuages

ph gonfleuse


6 commenti

Relocation Stress Syndrome

Le statistiche dicono che il trasloco sia la terza maggiore causa di stress nella vita di una persona.

Non so dove una relocation transcontinentale si posizioni in classifica, ma è bello sapere che qualcuno si è preoccupato di dare un nome al disagio che attanaglia chi cambia casa, lavoro, città, vita, e lo ha elevato al rango di sindrome, un complesso di sintomi e segni patologici come viene definita dagli esperti. E così ho scoperto che nella mia vita, dopo aver avuto la varicella, il morbillo e la parotite, sto sperimentando pure la relocation stress syndrome (RSS).

Nessuno finora ha però mai parlato delle sindromi collaterali legate ad un trasloco internazionale, quando i tuoi averi giacciono in un container dimenticato in qualche angolo di mondo e tu devi comunque ricreare una parvenza di normalità nella vita quotidiana. Ecco dunque una carrellata di patologie correlate alla relocation che la letteratura medica non ha ancora repertoriato e che ho sperimentato apposta per poterle raccontare qui.

mobili scatoloni

Sindrome da disgregazione familiare da mobilificio

Si manifesta in genere già dal primo mobilificio visitato e si aggrava man mano che si procede nella disamina e scelta dei mobili. I bambini si perdono nell’area camerette disfacendo nel frattempo tutti i letti dell’esposizione, inseguiti dagli addetti alla vendita che non dimostrano particolare simpatia per chi non supera il metro e trenta. I genitori non si curano più di loro: la madre gira come un’indemoniata, metro alla mano, misurando tutto, anche i commessi, e il padre testa i divani, uno per uno, quando nemmeno lo si deve comprare un divano. L’acme si ha al momento di ordinare il tavolo della cucina e la camera da letto visto che tra tre giorni si entra nella nuova casa: i bambini hanno fame, sete e sonno, il marito pure, la moglie è già pronta con la carta di credito e il negoziante comunica che ci vorranno almeno tre settimane per consegnare il tutto.

Sindrome da “self-made (wo)man”

vista l’impossibilità di avere tutto e subito, la famiglia si dirige verso il famoso negozio di arredamento svedese con l’insegna gialloblu e pensa di comprare e montare TUTTO in modo autonomo. Dopo un intero fine settimana speso ad assemblare un tavolo, quattro sedie e un letto e dopo la crisi descritta più sotto, si decide dietro consigli dello psichiatra e dell’osteopata che l’armadio quattro stagioni lo si farà trasportare e montare da tecnici esperti (che sono poi riusciti a fissare le maniglie dell’armadio à la éthiopienne…).

Crisi coniugale da montaggio

Si verifica ogni volta che moglie (io) e marito (il mio) si trovano a montare insieme un mobile del suddetto mobilificio svedese. Frasi scatenanti della crisi sono:

“… veramente avrei voluto i cassetti dall’altra parte”

“Sei sicuro che stai leggendo le istruzioni dritte?”

“Mi avanza qualche vite…”

“Reggi l’anta ancora un attimo che vado a cercare il cacciavite che non so più dove l’ho messo…”

L’acme si raggiunge quando i bambini si mettono a chiedere a gran voce un nuovo cartone animato perché il cd è finito nel momento in cui la moglie sta sostenendo la cornice del letto per permettere al marito steso sotto di svitare un bullone montato nella posizione sbagliata.

Continua a leggere


2 commenti

Abiti da sera o aerei da guerra?

Ogni madre crede di conoscere i propri figli, i loro gusti, le loro preferenze, pensa perfino di poter anticipare le scelte di quelle indifese creature che una volta hanno abitato il suo ventre. Io l’ho creduto fino a domenica scorsa, poi l’idillio è stato abbattuto da un cacciabombardiere e sono dovuta scendere a patti con la cruda realtà quando si è trattato di scegliere il museo da visitare durante una passeggiata in famiglia.

Vi spiego meglio. Nei giorni scorsi, in occasione del compleanno di mia figlia, avevo organizzato un’uscita pensata apposta per lei: una visita alla mostra di abiti della principessa Maria Joséal museo reale di arte e di storia. Alla gita si sono aggregati il fratellino, che ha giurato di amare i vestiti da principessa e di fare il bravo per tre giorni consecutivi pur di venire con noi, e i nonni, che nonostante siamo ancora con la casa che sembra un campo nomadi sono già venuti a trovarci.

Mentre stavamo camminando verso il museo abbiamo attraversato il complesso del Cinquantenaire : dietro una grande vetrata c’erano aerei di ogni sorta appesi al soffitto di un’immenso salone…

musee armée aereo arancione

e così la meta della nostra gita è diventato il musée de l’Armée et d’Histoire Militaire!

musée armee fronte

Dai vestiti da sera siamo passati alle uniformi: il nonno emozionato e felice si è prodigato in spiegazioni mentre i miei figli si interessavano a obici, ricognitori, bombardieri e piani di battaglia. E stanno già programmando un’altra visita, visto che il museo è immenso (e gratuito) e loro sono riusciti a vedere solo gli aerei!

il musée de l'Armée di Bruxelles

il musée de l’Armée di Bruxelles

All’uscita ci siamo goduti il tramonto nel Parc du Cinquantenaire, che sembrava dipinto apposta per pigri flaneurs della domenica.

tramonto al parco del Cinquantenaire, Bruxelles

tramonto al parc du Cinquantenaire, Bruxelles

parco del Cinquantenaire, Bruxelles

parc du Cinquantenaire, Bruxelles

E passeggiando passeggiando, siamo arrivati da Paul e abbiamo portato a casa una tarte au fromage per far spegnere le candeline alla festeggiata belgian style.

tarte au fromage

tarte au fromage


4 commenti

Neve a Bruxelles

Chi mi aveva detto che a Bruxelles fa freddo ma non nevica quasi mai? Quest’anno ha iniziato il 2 dicembre, la strada verso la primavera mi sembra ancora molto, troppo lunga…

Neve sui tetti di Bruxelles

Neve sui tetti di Bruxelles

neve fiocco

Il fiocco sulla finestra, i bimbi volevano tanto vederla, la neve…

L'erba del giardino cerca di sopravvivere...

L’erba del giardino cerca di sopravvivere…